Stai cercando la Recensione KATATONIA Sky Void of Stars per farti un idea sul nuovo disco della band Svedese. Ecco l’articolo giusto per te! Insieme analizzeremo l’album numero 12 di uno dei gruppi capostipiti del Death Doom Metal e vi daremo la nostra impressione sui nuovi pezzi.

Vi ricordiamo, inoltre, che potrete trovare il disco dei Katatonia e tutti i prodotti ufficiali al seguente link: Promo Katatonia

Recensione Katatonia Sky Void of Stars

recensione KATATONIA Sky Void of Stars-2

A Stoccolma, nel 1991, nasce una band che farà la storia del genere Doom.  Si capisce fin da subito, con Dance of December Souls, che i ragazzi dei Katatonia fanno sul serio.

Amati dal pubblico, anche quello italiano, il loro metal è diventato con il tempo più comprensibile anche ai meno puristi del genere, avvicinandoli al grande pubblico.

Con Sky Void of Stars, il lavoro numero 12 in studio, la band svedese ci fa avvicinare al senso di oppressione e incertezza nel presente. Un occhio all’aldilà e alla magia ritoccano un disco che non vediamo l’ora di analizzare canzone per canzone.

Si parte con Austerity, canzone nella quale apprezziamo la batteria di Daniels e la chitarra solista di Anders ma che non ci colpisce particolarmente, nonostante i diversi cambi di ritmo.

Colossal Shade è una delle migliori tracce dell’album in cui si percepisce un percorso sonoro ben definito nel quale perdersi tra oscurità e perdizione.

L’intro impreziosito dal giro di basso di Niklas si sviluppa in una canzone triste e malinconica perfetta per un singolo che possa abbracciare più orecchie possibili. Opaline è una perfetta colonna sonora in stile Katatonia.

Il ritmo si alza con Bird, che parte subito forte e continua con riff ondeggianti ed eclettici. L’alternanza di fasi più blande al ritornello più spinto rendono questa canzone decisamente riuscita e personalmente l’avremo preferita come prima traccia del disco.

Note più dark e ritmi più bassi caratterizzano Drab Moon, traccia che non ci ha convinti forse per la prestazione non all’altezza del frontman Jonas, apparso un pò fuori forma in questo caso.

Author risolleva la nostra attenzione grazie agli assoli di Anders e alla melodia cupa e maledetta della traccia numero 6 del disco.

Joel Ekelöf dei SOEN partecipa a Impermanence non riuscendo purtroppo a dare quel qualcosa in più al pezzo che nasce in modo perfetto ma che si perde in una lenta mediocrità rispetto a tracce ben più riuscite.

Colpisce subito l’atmosfera di Sclera, che grazie ad un mixaggio particolarmente ispirato ci porta in un mondo fatto di demoni e magia mistica. Ottima traccia e ottima esecuzione sonora di Jonas.

Altra canzone perfetta per un singolo risulta Atrium, traccia che tenta di modernizzare il disco e renderlo più internazionale ma che farà storcere il naso ai puristi dei Katatonia.

No Beacon to Illuminate Our Fall è un percorso nell’oscurità e nelle proprie paure. La tecnica si fa sentire a discapito però di una sonorità più aperta.

La bonus track Absconder ci ridà un senso di grinta e voglia di sperimentare che ci mancava. Un esperimento decisamente riuscito ma non di immediato ascolto.

Katatonia Sky Void of Stars. Voto 7,5

recensione KATATONIA Sky Void of Stars-3

I Katatonia tornano con Sky Void of Stars riuscendo, in parte, a sorprendere. Avremo preferito più tracce alla Absconder per un disco che sperimentasse e fosse più audace ma sono apprezzabili i tentativi di rendere la musica più vicina ai tempi moderni ( tra tutte Colossal Shade ). Un bel 7,5 al disco è il giusto compromesso tra pezzi più riusciti e quelli decisamente meno.

Vi ricordiamo che potete trovare il disco dei Katatonia e tutti i prodotti ufficiali al seguente link: Promo Katatonia